30 Mag PEI – L’ARCHITETTO DEL LOUVRE A PARIGI E NON SOLO
È morto I. M. Pei, archistar cino-americana famosa in tutto il mondo. Aveva 102 anni. Tra i suoi lavori più noti, la piramide di vetro all’ingresso del Louvre di Parigi. In Italia è stato lui a realizzare Palazzo Lombardia a Milano. A dare l’annuncio della morte è il New York Times, che cita il figlio dell’artista. I. M. Pei è stato uno degli ultimi grandi maestri dell’architettura modernista. Ha lavorato con le forme astratte, usando la pietra, il calcestruzzo, il vetro e l’acciaio. Ha lasciato la sua firma su molti edifici, università e musei in tutto il mondo.
Ieoh Ming Pei (Canton, 26 aprile 1917 – New York, 16 maggio 2019[1]) è stato un architetto cinese naturalizzato statunitense. Ha vinto il Premio Pritzker nel 1983 e l’11 dicembre 1992 il Presidente George H. W. Bush gli ha conferito la Medaglia presidenziale della libertà. È stato uno degli ultimi grandi maestri dell’architettura modernista. Lavorava con le forme astratte, usando la pietra, il calcestruzzo, il vetro e l’acciaio. Pei era uno degli architetti di maggior successo del XX secolo.
Figlio di un eminente banchiere cinese, Ieoh Ming Pei ha lasciato il suo Paese nel 1935 per gli Stati Uniti. Qui ha studiato architettura al Mit e alla Harvard University. Dopo alcuni anni di insegnamento e di attività per il governo americano, si è trasferito a New York e ha lavorato per un costruttore. Nel 1955, quando è diventato cittadino statunitense, ha aperto il suo studio. Nel 1983 Pei ha vinto il Premio internazionale di architettura Pritzker e ha destinato i 100mila dollari incassati al lancio di un programma per consentire ad aspiranti architetti cinesi di studiare negli Usa. Nel 1992 il presidente George H. W. Bush gli ha conferito la Medaglia presidenziale della libertà.
Tutte le creazioni di Pei mostrano una precisione geometrica e una qualità astratta, con una venerazione per la luce. Il suo progetto più famoso – e controverso – resta la Piramide del Louvre. Ma Pei ha realizzato numerosi edifici: coma la John F. Kennedy Library a Dorchester, Massachusetts; il National Center for Atmospheric Research a Boulder, Colorado; la East Wing della National Gallery of Art in Washington Dc; il Dallas City Hall; la Bank of China tower a Hong Kong; l’Athens’ Museum of Modern Art; la Defence a Parigi; il Rock and Roll Hall of Fame and Museum a Cleveland, che resta una delle sue opere più sorprendenti.
Nei suoi primi anni, la IM Pei & Associates realizzò principalmente progetti per Zeckendorf, tra cui Kips Bay Plaza a New York, le Society Hill Towers a Philadelphia e le Silver Towers a New York. Lo studio (che in seguito si chiamò IM Pei & Partners e poi Pei, Cobb e Freed) divenne completamente indipendente da Webb & Knapp nel 1960, e Pei iniziò ad accettare lavori sempre più ambiziosi e completamente diversi da quelli su cui si era concentrato in precedenza: per esempio il Centro nazionale per gli studi atmosferici a Boulder, in Colorado, l’Everson Museum of Art di Syracuse, nello stato di New York, e il Des Moines Art Center, in Iowa.
Furono i primi di una serie di musei da lui progettati: nel 1978 progettò l’edificio orientale della National Gallery di Washington e nel 1989 quello della famosa piramide del Louvre, oltre che la Rock & Roll Hall of Fame di Cleveland, che il New York Times ha definito uno dei lavori più sorprendenti di Pei. Uno dei suoi progetti più importanti gli fu affidato nel 1964 dalla moglie del presidente John F. Kennedy, Jacqueline Kennedy: nel 1963 Kennedy era stato assassinato a Dallas e in sua memoria la famiglia decise di far costruire una biblioteca a Boston. Ci vollero quasi 15 anni per terminarla, per via di una serie di problemi relativi al luogo dove costruirla.
Conosciuto in tutto il mondo per la (discussa) piramide di vetro che ormai da tre decenni definisce l’ingresso del Louvre di Parigi, Pei ha operato su scala globale, misurandosi con un’estesa gamma di edifici, tra cui complessi per la cultura e per la formazione. “La sua abilità ha elevato l’uso dei materiali a un’arte”, sottolinearono i giurati nella motivazione del Pritzker Architecture Prize, riconoscendolo, già all’inizio degli anni Ottanta, come l’artefice di alcuni “dei più bei spazi interni ed esterni di questo secolo”.
La piramide di vetro del Louvre di Parigi
Il progetto della Piramide del Louvre fa parte di una più ampia ristrutturazione interna del museo, voluta dall’allora presidente Francois Mitterrand negli anni ’80. Il progetto venne affidato all’architetto giapponese Ieoh Ming Pei, anche se per errore viene a volte attribuito a Renzo Piano (già membro del team di progettisti del Centro Pompidou).
Il progetto comprendeva una rivisitazione drastica del cortile interno: qui sarebbe sorta una piramide in vetro e metallo, circondata da delle fontane a larghe vasche triangolari piatte, disposte a formare un quadrato attorno alla piramide stessa.
La Piramide di vetro doveva fungere da nuovo ingresso principale e da lucernario per illuminare il piano interrato. Nella parte interrata veniva dato spazio al Carrousel du Louvre, una galleria di negozi, bar e auditorium indispensabile per fornire una serie di servizi aggiuntivi a visitatori, studiosi e staff del Louvre. Questa prima parte del progetto venne completata nel 1989. Si attese il 1993 per inaugurare la seconda parte del disegno: sotto alla piramide di vetro è stata progettata una seconda piramide, speculare e rovesciata, che termina a circa un metro da terra quasi a sfiorare una terza piramide in pietra dul pavimento dell’atrio. Contemporaneamente, il museo venne ampliato appropriandosi dell’attuale ala Richelieu, già in uso per gli uffici direzionali del Ministero delle Finanze.
La piramide esterna funge da lucernario e ingresso nel sottosuolo: entrando si raggiunge l’accoglienza dei visitatori, la biglietteria, i punti di informazione, tutto all’interno di uno spazio razionale denominato Carousel du Louvre, dove è possibile trovare anche diversi punti di ristoro e negozi di souvenir ma anche belle boutique parigine. Da qui si ha accesso alle diverse ali del Museo.
La piramide rovesciata svolge senza dubbio alcune funzioni importanti dal punto di vista architettonico: illumina il Carousel du Louvre diminuendo drasticamente l’uso della corrente elettrica, migliora l’acustica della sala ed è un ornamento di grandissimo impatto, che contribuisce a valorizzare la magnificenza dell’edificio.
All’indomani dell’inaugurazione, però, le sono state attribuite altre funzioni. È infatti inserita in un trittico di piramidi e la ricorrenza del numero 3, la teoria dei 666 vetri, la forma piramidale che è simbolo millenario di spiritualità e resurrezione, ne fanno un oggetto irresistibile per riferimenti esoterici, complottistici e legati al mondo dell’occultismo. Senza dimenticare che Dan Brown ne fatto uno dei simboli del Graal ne Il Codice da Vinci.
a piramide rovesciata ha un’altezza di 7 metri e una pianta quadrata con il lato di 16 metri. Scende come un corpo convesso nell’atrio del museo fino quasi a sfiorare una piramide rocciosa. Il forte simbolismo della piramide ha ispirato diverse credenze e alimentato interrogativi sul significato nascosto della piramide inversa.
Secondo alcuni, sarebbe costituita da 666 lastre di vetro (in realtà sono 673): 666 è un numero molto caratterizzante per la cosmogonia cristiana, poiché nel libro dell’Apocalisse è il numero che rappresenta l’Anticristo.
Secondo altri, la grandissima piramide inversa che con la sua trasparenza celeste si avvicina alla piccola piramide “terrena” e opaca, rappresenta l’incontro tra la piramide di Cheope e il cielo.
La sua particolare forma richiama anche il mondo della massoneria, essendo proprio la piramide un simbolo della massoneria, che rappresenta l’ascesa umana e il progresso verso un livello di conoscenza superiore.
https://tg24.sky.it/mondo/2019/05/17/Morto-i-m-pei-archistar.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Ieoh_Ming_Pei
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