La fioritura di Castelluccio

La fioritura di Castelluccio

Dopo il sisma sembrava tutto perduto. La strade non erano percorribili, i borghi erano distrutti, il morale era a terra e seminare ancora una volta i campi sembrava una cosa impossibile da realizzare. Ma Castelluccio, Norcia e suoi contadini non si sono dati per vinti e anche quest’anno abbiamo potuto vedere la magnifica fioritura di Castelluccio. Un’opera d’arte a cielo aperto in cui è possibile immergersi a 360 gradi. Un’architettura naturale da vivere dall’interno. Una distesa infinita di colori che sembrano riflettere a terra l’arcobaleno. L’architettura del verde viene comunemente chiamata la progettazione delle aree verdi. In questo caso specifico l’architettura del colore ci verrebbe da dire. Margherite, papaveri, fiordalisi, lenticchie mischiati casualmente tra loro formano panorami che sembrano studiati e progettati a tavolino da un paesaggista. Il verde lascia il posto al rosso. Il rosso si ferma e inizia il blu. Poi ad un tratto il bianco e il giallo la fanno da padrone, e poi ancora rosso, blu, verde… Non può essere un quadro perché ci si va dentro. Non solo si vede, ma la si può girare in lungo e in largo. Allora è un’architettura, non fatta di cemento, travi e mattoni, ma fatto di piante e fiori. Spazi infiniti che sembrano perfettamente definiti nell’alternanza dei colori. Tutto sembra studiato alla perfezione per un’estetica da 10 e lode. E noi architetti dobbiamo solo fermarci e guardare, e lasciarci trasportare dall’emozione che tali colori hanno nel nostro immaginario. La più grande opera architettonica del mondo senza muri ci verrebbe da definirla. Le Corbusier faceva sapientemente dipingere le pareti della cappella di Nostre-Dame a Ronchamp, una blu, una rossa e una gialla. Nella piana di Castelluccio, i vari colori presenti si alternano con altrettanta  naturalezza. E il risultato finale , è il medesimo. Un’architettura sapiente da vivere e ammirare.

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