Come riorganizzare lo spazio domestico per lo smart working

Come riorganizzare lo spazio domestico per lo smart working

Come riorganizzare lo spazio domestico per lo smart working

Il periodo di pandemia che stiamo attraversando ha imposto a molti di dover riorganizzare lo spazio della propria casa per poter lavorare in smart working. Chi lavora da remoto ha dovuto fare i conti con il cambiamento delle proprie abitudini, con la disponibilità di strumenti tecnologici adeguati e, soprattutto, con la gestione dello spazio. Considerate queste condizioni vogliamo dare alcuni consigli su come organizzare il proprio ufficio domestico.

La prima cosa da fare è partire da un’analisi dell’ambiente, infatti il tipo di intervento sarà diverso se si ha la possibilità di avere una stanza autonoma da dedicare ad ufficio o se invece sarà necessario riadattare uno spazio adibito ad altre funzioni. In questo ultimo caso il consiglio è di valutare la tipologia di ambienti della casa e scegliere un luogo da destinare a lavoro, considerando che questo comporterà dei compromessi con chi è a casa con voi e anche con lo spazio a disposizione. È fondamentale però trovare un’area da dedicare al lavoro, in modo da non doversi spostare ogni giorno da un posto all’altro.  È inoltre di aiuto settorializzare gli spazi, in modo da distinguere quelli per il  lavoro da quelli per lo svago e relax.

Passando tutto il tempo tra le mura di casa, assume grande importanza il comfort interno. Per questo motivo è importante considerare la qualità dell’aria ed il benessere termoigrometrico. L’ambiente deve rimanere alla giusta temperatura è necessario quindi controllare il tasso di umidità ed assicurarsi che vi sia ricambio di aria, è risaputo infatti che le condizioni microclimatiche influiscono sul benessere e sulla produttività.

Il compito di riorganizzare lo spazio diventa sicuramente più difficile quando non si ha una stanza dedicata e quindi bisogna ricavare la zona di lavoro da un ambiente living o in camera da letto. Divisori permeabili, archivio e postazione di lavoro ben organizzati sono elementi base per vivere al meglio lo spazio a disposizione.

In questi casi il primo problema da risolvere riguarda sicuramente l’acustica,  è infatti necessario assicurarsi l’adeguata privacy. Un consiglio è di procurarsi pannelli fonoisolanti rivestiti in tessuto o in feltro che aiutano ad isolarsi, allo stesso tempo questi elementi possono diventare componenti di arredo che caratterizzano lo spazio. Nel caso in cui lo studio si trovasse nella camera da letto bisognerà fare i conti col fatto che sicuramente gli spazi sono già molto ridotti. Una soluzione molto comoda potrebbe essere ricavare lo spazio di lavoro in una porzione di armadio.

Questa soluzione è possibile sia in caso si abbia un armadio ad ante sia che questo sia a panelli scorrevoli. Si possono inserire all’interno del vano scrittoi con ribaltina o estraibili, oltre a ripiani e mensole. Queste soluzioni presentano diversi vantaggi: il più conveniente è sicuramente il fatto che all’occorrenza scompaiono del tutto, mimetizzandosi con l’ambiente.

Altro elemento da non dimenticare riguarda l’illuminazione, anche la luce interferisce sulla produttività e sul benessere. Il consiglio in questo caso è di sfruttare il più possibile la luce naturale, questo comporta diversi vantaggi tra cui il risparmio energetico ed il minor affaticamento visivo. È stato infatti dimostrato che in ambienti luminosi si riesce a mantenere un alto livello di concentrazione più a lungo. Scegliere uno spazio esposto alla luce però deve far si che si presti molta attenzione al posizionamento degli elementi, in modo da evitare fenomeni di abbagliamento. La condizione ottimale sarebbe poter ricevere la luce in modo diffuso. La luce artificiale è senza dubbio necessaria per integrare quella naturale, è preferibile una luce neutra o dai toni freddi e questa non deve mai essere diretta verso lo sguardo o generare riflessi con lo schermo. La luce calda è consigliata per gli ambienti dedicati al riposo.

Altro elemento da prendere in considerazione è l’abbinamento dei materiali. Negli uffici si prediligono le finiture soft-touch, negli ambienti residenziali si nota una grande presenza di superfici laccate semiopache, di tessuti falsi uniti e di rivestimenti in pelle.  I materiali resilienti, caldi e gradevoli al tatto come il linoleum, un tempo usati solo come pavimenti, ora hanno molto successo anche nei piani, per conferire un look coordinato e colorato.

Ultimo elemento da prendere in considerazione è la presenza del verde nella stanza in cui lavoriamo. Questo infatti, oltre a diventare un vero e proprio elemento di arredo, ha la naturale capacità di depurare l’aria, assorbendo le sostanze inquinanti e riducendo i campi elettromagnetici, oltre ad ossigenare l’ambiente.

Secondo alcuni studi, inoltre, la vista delle piante incide anche sul buon umore, in quanto aiuterebbero a rilassarsi e ad essere più positive.

https://tg24.sky.it/economia/2021/04/28/covid-smart-working-mercato-immobiliare

https://www.facile.it/adsl/news/dallo-smart-working-all-holiday-working-nuove-tendenze-per-gli-affitti-brevi.html

https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2021/04/28/153761-smart-working-e-casa

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